Alberto Scagni picchiato in carcere: “Un cadavere attaccato alle macchine”

Antonella Zarri, madre di Alberto Scagni, il giovane attualmente detenuto per l’omicidio della sorella, ha espresso il suo dolore in un’intervista a “Mattino Cinque News”. Scagni, condannato a 24 anni e 6 mesi, è stato recentemente vittima di un brutale attacco da parte dei compagni di cella, ora giace in coma farmacologico.

L’aggressione e le condizioni attuali di Scagni

L’aggressione avvenuta nel carcere di Sanremo è stata descritta come estremamente violenta, con i compagni di cella che hanno colpito Scagni con ferocia, utilizzando mani nude, una sedia e uno sgabello. Le conseguenze sono gravi, con fratture ossee al volto del giovane. La madre ha dichiarato di considerare suo figlio una “vittima dello Stato” e ha espresso il suo dolore per l’assenza di sicurezza nell’ambiente carcerario.

La paura della madre per la vita del figlio e l’indagine in corso

Antonella Zarri ha rivelato la sua preoccupazione per la vita di suo figlio, attualmente sottoposto a cure intensive e legato a macchine che lo mantengono in vita. La madre teme che, se le macchine venissero staccate, suo figlio morirebbe. In risposta all’aggressione, è stata avviata un’ispezione nella cella in cui si è verificato l’attacco, ma la madre ha espresso il timore che questa possa non essere completa e trasparente, mettendo in discussione la sicurezza all’interno del sistema penitenziario.

Un dramma familiare che si aggiunge alle tragiche vicende che hanno coinvolto questa famiglia, mettendo in luce le sfide e le questioni critiche legate al sistema carcerario italiano.