“Non mi piace quando papà fa male alla mamma”, tema di un bimbo di 7 anni svela tragica realtà

Un tema scolastico assegnato a un bambino di sette anni in una scuola elementare in Puglia ha scoperchiato una realtà tragica di abusi domestici. Il compito, dal titolo “Penso e scrivo”, ha portato alla luce abusi e umiliazioni subiti dal bambino e dalla madre. La rivelazione innocente del piccolo è diventata una chiave per la giustizia, consegnando la vita familiare a un processo penale.

Accuse di Maltrattamenti e Minacce di Morte

Il padre è ora accusato di maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla presenza del minore. Tra gli episodi contestati, spiccano minacce di morte, come la scoperta di una foto trafitta da un coltello della compagna e l’anello di fidanzamento, un gesto eloquente e minaccioso. Inoltre, l’uomo avrebbe simulato un atto violento al bambino, contribuendo a creare un ambiente domestico pervaso dalla violenza.

La Versione della Mamma e l’Aggravante della Droga

La madre, parte civile nel processo, ha offerto una prospettiva diversa sull’accusato. Ha sostenuto che il padre non consumava alcolici, limitandosi al caffè, e che prima di certi episodi non aveva mai manifestato segni di violenza. Tuttavia, la donna ha rivelato un cambiamento significativo legato all’uso sistematico di droghe, in particolare cocaina. La dipendenza ha contribuito a trasformare il rapporto coniugale in una spirale di violenza che ha spinto la madre a prendere una decisione coraggiosa per proteggere se stessa e il figlio.

La testimonianza della vittima ha gettato luce sulla situazione familiare, evidenziando la necessità di affrontare il problema della violenza domestica in modo più ampio, coinvolgendo risorse e supporti per le vittime.

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