Funerali Giulia Cecchettin discorso padre: “Io non so pregare, ma so sperare”

Nel suggestivo scenario della Basilica di Santa Giustina a Padova, si è svolta la toccante cerimonia funebre di Giulia Cecchettin, giovane donna tragicamente persa a causa della violenza di genere. Il padre, Gino Cecchettin, ha pronunciato un discorso commovente, condividendo il dolore della perdita e sollevando questioni cruciali sulla responsabilità educativa nei confronti dei giovani.

L’esordio del discorso di Gino è stato un ringraziamento sentito per il sostegno ricevuto durante le settimane difficili: “Abbiamo vissuto un momento di profonda angoscia, ci ha travolto una tempesta terribile. Ci siamo bagnati e infreddoliti, ma ringrazio tutti quelli che si sono stretti attorno a noi. Il vostro sostegno è quello di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili. Grazie al vescovo, alle forze dell’ordine e a tutte le istituzioni.”

Gino ha poi dipinto un ritratto di Giulia come una giovane donna vivace e desiderosa di apprendere, una combattente tenace che ha abbracciato la responsabilità di essere una figura materna dopo la perdita della madre. Il padre ha evidenziato il suo spirito indomito, fonte di ispirazione per chiunque l’abbia conosciuta.

La riflessione di Gino si è poi concentrata sulle responsabilità educative, con un appello diretto agli uomini per essere agenti di cambiamento contro la violenza di genere. Ha esortato tutti a non girare la testa davanti a segni anche lievi di violenza, a insegnare ai figli l’accettazione delle sconfitte e a promuovere il rispetto reciproco.

In un’epoca in cui la tecnologia può distanziarci, Gino ha sottolineato l’importanza della connessione umana autentica, indicando la comunicazione come una competenza essenziale. Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investire in programmi educativi che insegnino ai giovani a affrontare le difficoltà senza ricorrere alla violenza.

Il discorso si è concluso con un tenero pensiero per Giulia, un augurio di speranza e la dichiarazione d’amore del padre: “Io ti amo tanto, e anche Elena e Davide ti adorano, Io non so pregare, ma so sperare. Voglio sperare insieme a te e alla mamma, e a tutti voi qui presenti, che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite, e un giorno possa germogliare, e produca il suo frutto di amore, di perdono, e di pace. Addio Giulia, amore mio. Grazie per questi 22 anni.”

Il discorso ha ricevuto un applauso prolungato e commosso.

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