Omicidio Giulia Tramontano: “Impagnatiello simulava felicità nel video del baby shower mentre la avvelenava”

Il caso del femminicidio di Giulia Tramontano prende una svolta drammatica con le recenti dichiarazioni del legale della famiglia, Giovanni Cacciapuoti. Le accuse contro Thiago Alessandro Impagnatiello, il presunto colpevole, si intensificano, rivelando dettagli inquietanti sulla sua presunta premeditazione e crudeltà.

Giovanni Cacciapuoti afferma che durante il baby shower, apparentemente festoso, Impagnatiello stava insidiosamente cercando di avvelenare la sua compagna Giulia e il nascituro. Un video datato metà marzo 2023, due mesi prima del femminicidio, rivela la doppia vita del presunto assassino. Mentre sorrideva e abbracciava amici e parenti durante l’evento, dietro le quinte avrebbe propinato veleno a Giulia.

Il legale fa notare il contrasto stridente tra la gioia di una donna che sta per diventare madre e l’orrore di un uomo che, nell’ombra, desidera la morte della sua compagna. Questo raccapricciante scenario dipinto da Cacciapuoti getta una luce sinistra sulla mente di Impagnatiello e sull’escalation di eventi che porteranno poi al femminicidio di Giulia Tramontano.

Il processo, fissato per il 18 gennaio, vede Impagnatiello accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale. Le circostanze avvolte nell’ombra della premeditazione, crudeltà e altri dettagli inquietanti potrebbero portare a una condanna all’ergastolo.

Il video del baby shower diventa una prova cruciale, dimostrando la duplicità di Impagnatiello nel mascherare i suoi oscuri intenti di fronte a parenti e amici. Le 37 coltellate inflitte a Giulia, di cui sette mentre era ancora viva, rappresentano un atto di violenza estrema e insensata. L’avvocato Cacciapuoti non risparmia dettagli raccapriccianti, sottolineando la crudeltà di un crimine che ha scioccato l’opinione pubblica.

La madre di Giulia ha testimoniato delle ricerche sospette di Impagnatiello sul veleno topico e delle strane sensazioni di gusto avvertite dalla figlia nell’acqua e nel cibo di casa. Il legame con la morte del bambino, tragicamente mai nato e soffocato nel grembo materno dopo le ferite inflitte alla madre, rende il caso ancora più straziante.

La famiglia di Giulia Tramontano ora si rivolge alla Corte d’Assise nella speranza che riconosca pienamente le responsabilità di Impagnatiello e commini una pena adeguata. La vicenda ha scosso il pubblico, diventando un racconto atroce del terrore che molte donne affrontano in situazioni simili.

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