Incidente Michael Schumacher: ecco i due gravi errori che costarono caro al campione

Quasi 10 anni dopo il tragico incidente sulle nevi francesi di Meribel, dove Michael Schumacher ha battuto la testa riportando gravi danni cerebrali, emergono dettagli inediti sull’accaduto. Le attuali condizioni di salute del sette volte campione del mondo sono avvolte nel più stretto riserbo voluto dalla sua famiglia, ma un’inchiesta del giornalista tedesco Jens Gideon getta nuova luce sulla dinamica dell’incidente.

L’inchiesta si concentra su due errori fondamentali che hanno contribuito alla gravità dell’evento: il fuoripista di Schumacher e la gestione dei soccorsi. Un maestro di sci che lavorava nella stazione sciistica di Meribel ha spiegato che il fuoripista intrapreso da Schumacher, con neve sottile e molte rocce esposte, era estremamente pericoloso e avrebbe dovuto essere evitato. Schumi ha perso il controllo, cadendo con la testa contro uno di quei massi e ferendosi gravemente nonostante indossasse il casco.

Il secondo errore, secondo il maestro di sci, è stato il ritardo nella comprensione della gravità dell’incidente da parte dei soccorritori. Inizialmente trasportato in elicottero alla piccola clinica di Moutiers, Schumacher ha visto peggiorare le sue condizioni, costringendo un cambiamento di rotta verso l’ospedale più attrezzato di Grenoble. Questo ritardo nella decisione avrebbe contribuito ad aggravare il quadro clinico.

La conferma dell’Amicizia di Todt

In una recente intervista, Jean Todt, storico team principal di Schumacher ai tempi della Ferrari e uno dei pochi a conoscere lo stato attuale di salute del pilota, ha ribadito e confermato la loro amicizia. Todt ha condiviso di aver trascorso del tempo con Schumacher, incluso il recente periodo in cui hanno guardato insieme alcune gare della stagione di Formula 1 appena conclusa.

Per restare aggiornato seguici su Google News cliccando su “segui”.

Lascia un commento