Rifiuta le sue avance, Sabrina uccisa a colpi di falce e bruciata

Alessandro Pasini è stato condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio di Sabrina Beccalli, avvenuto nell’agosto del 2020. La sentenza della Cassazione è arrivata dopo tre anni e mezzo dall’atroce crimine.

La ricostruzione degli eventi da parte degli inquirenti

Le indagini degli inquirenti hanno delineato una sequenza tragica degli eventi. Pasini ha ucciso Sabrina Beccalli alle prime ore del giorno di Ferragosto 2020. La vittima, amica del 48enne, si era recata nell’appartamento della ex di Pasini, dove quest’ultimo aveva ancora accesso. Lì, hanno fatto uso di cocaina. Tuttavia, la situazione ha preso una svolta fatale quando la donna ha rifiutato le avance di Pasini, che l’ha colpita con una falce, causandone la morte.

Dettagli agghiaccianti dell’omicidio: urla alle 5:00 del mattino

Un testimone ha riferito di aver udito urla provenire dall’appartamento intorno alle 5:00 del mattino, aggiungendo un tassello agghiacciante alla tragica storia.

L’operazione di occultamento delle prove

Dopo aver ucciso Sabrina Beccalli, Pasini ha caricato il corpo nella sua auto, diretto a nascondere le prove del crimine. Ha comprato una tanica di benzina e del detersivo per tentare di eliminare le tracce di sangue nell’appartamento. In serata, ha portato il veicolo con il corpo della vittima in un campo e gli ha dato fuoco.

La condanna iniziale e la recente condanna per omicidio

Inizialmente, Pasini era stato condannato a 6 anni per distruzione di cadavere e danneggiamento della vettura. Solo in questi giorni è stato riconosciuto colpevole anche dell’omicidio di Sabrina Beccalli, con la Cassazione che ha emesso la sentenza di 18 anni e 8 mesi di reclusione.

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