Il 12 dicembre, Alex si è presentato spontaneamente alla polizia di Tolosa, in Francia, chiedendo aiuto e spiegando la sua situazione. La sua scomparsa risale al 2017 quando, in vacanza con la madre e il nonno a Benhavis, nei pressi di Marbella, si sono perse le sue tracce. La nonna, sua tutrice legale, aveva allertato le autorità temendo che la madre e l’ex marito avessero intenzione di “rapire” il ragazzo, cercando di fornirgli un’alternativa allo stile di vita condotto fino a quel momento.
La vita con la setta:
Secondo la testimonianza di Alex, la madre e il nonno vivevano in Francia da due anni, accampandosi con tende di fortuna tra i dipartimenti di Ariege e Aude. La rivelazione più sconcertante è che facevano parte di una setta, di cui anche Alex era membro. Non sono ancora chiare le caratteristiche di questa setta, poiché le indagini sono in corso.
Il ritorno alla realtà:
Nonostante il giovane non abbia mostrato documenti ufficiali, è stato riconosciuto senza difficoltà dalle autorità francesi. La procura francese ha confermato che il suo volto e la sua storia corrispondono perfettamente a quelli del ragazzo scomparso nel 2017. Attualmente, Alex è affidato ai servizi sociali in attesa delle reazioni dei parenti, in particolare della nonna.
Le preoccupazioni della nonna:
La nonna aveva denunciato la scomparsa di Alex, esprimendo preoccupazioni sui genitori del ragazzo, che sembravano opporsi al tradizionale sistema scolastico. La polizia riteneva che la famiglia si fosse diretta verso Melilla, in Marocco, attraversando il porto di Malaga dalla Spagna. Si sospetta che Alex abbia vissuto in una “comunità spirituale”, ma i dettagli su questa esperienza sono ancora limitati.
Indagini in corso:
La storia di Alex Batty, che sembrava un mistero irrisolto, ha ora una luce. Tuttavia, le indagini continuano per comprendere appieno la natura della setta e le circostanze che hanno portato alla sua fuga. Resta da vedere come la famiglia e la comunità reagiranno a questo incredibile sviluppo.
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