Buffon torna sul caso scommesse: “Non è reato, ci sono passato anche io. Non mi piacciono i bacchettoni”

Nell’intervista a Corriere.it, Gigi Buffon ha affrontato il delicato argomento delle scommesse illegali nel calcio italiano, prendendo posizione sulla questione e fornendo una prospettiva basata sulla sua esperienza personale e sulle dinamiche coinvolte. L’ex portiere campione del mondo si trovava a Coverciano quando Sandro Tonali e Niccolò Zaniolo sono stati notificati come indagati nell’inchiesta sulle scommesse illegali dei calciatori di Serie A.

Buffon, che in passato è stato coinvolto in un caso simile e successivamente prosciolto, ha ritenuto il tema piuttosto delicato, soprattutto considerando la sua esperienza diretta con accuse simili. Ha sottolineato la necessità di fare delle distinzioni e ha criticato l’atteggiamento di “criminalizzare senza distinguo”.

Secondo Buffon, scommettere di per sé non è un reato, ma ha precisato che se un calciatore scommette sul calcio, dovrebbe affrontare le punizioni appropriate. Tuttavia, ha enfatizzato che scommettere su altri sport non costituisce un reato. Ha anche sottolineato la presenza diffusa di pubblicità per le app di scommesse negli stadi e nelle trasmissioni sportive, indicando che lo Stato stesso incentiva il gioco.

Un altro aspetto affrontato da Buffon riguarda la ludopatia. Dopo che alcuni calciatori, tra cui Tonali e Fagioli, hanno ammesso di soffrire di questa dipendenza, Buffon ha sottolineato che il problema non è tanto legato alla quantità di denaro speso, ma al tempo dedicato all’attività. Ha affermato che è essenziale spiegare ai giovani che la ludopatia non dipende dalla quantità di denaro speso, ma dalla frequenza e dalla dipendenza da tale attività.

Buffon ha anche criticato coloro che giudicano superficialmente senza conoscere le motivazioni, definendo “bacchettoni” coloro che criticano senza avere una comprensione approfondita della situazione. Ha condiviso la sua esperienza personale, affermando di essere stato infangato senza aver commesso nulla e sottolineando l’importanza di chiedere scusa quando le cose si chiariscono, anziché lasciare le persone con un’etichetta addosso.

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