Chiara Ferragni: donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino da un milione, ma non solo

Il milione di euro promesso da Chiara Ferragni come atto di scuse per la controversa vicenda del pandoro Pink Christmas ha finalmente raggiunto il suo scopo. L’influencer, al centro delle polemiche per la maxi multa inflitta dall’Antitrust per pratica commerciale scorretta, ha versato la somma all’ospedale Regina Margherita di Torino.

L’importo sarà destinato a sostenere le attività della struttura ospedaliera, in particolare dell’area di oncoematologia pediatrica. La decisione di devolvere il denaro a questa specifica branca dell’ospedale sottolinea l’attenzione di Ferragni nei confronti delle necessità della comunità pediatrica affetta da patologie oncologiche.

Il Corriere della Sera ha riportato che la cifra contribuirà anche alle attività di ricerca scientifica condotte presso l’azienda ospedaliero-universitaria città della salute e della scienza di Torino. La donazione rappresenta un gesto importante e, in parte, un tentativo di risanare l’immagine pubblica di Chiara Ferragni, attualmente danneggiata a causa della controversia legata al pandoro-gate.

Tuttavia, sembra che la generosità di Ferragni potrebbe non fermarsi qui. Nel suo video di scuse del 18 dicembre, l’influencer aveva annunciato che se la sanzione definitiva si fosse rivelata inferiore a quella stabilita dall’Agcom, la differenza sarebbe stata aggiunta al milione di euro destinato all’ospedale torinese. Una mossa che potrebbe contribuire a mitigare la sua immagine pubblica e dimostrare un impegno continuo nei confronti delle cause benefiche.

L’influencer è stata al centro delle critiche dopo che l’Antitrust ha comminato una multa di un milione di euro per la promozione ingannevole del pandoro Balocco Pink Christmas. L’azienda Balocco aveva già effettuato una donazione di 50.000 euro all’ospedale, mentre la controversa edizione griffata venduta da Ferragni ha raggiunto prezzi esorbitanti sui siti di compravendita online. La vicenda continua a sollevare interrogativi sull’eticità delle pratiche commerciali degli influencer e sulla trasparenza nelle iniziative di beneficenza promosse attraverso i social media.