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Chiara Ferragni, la beneficienza “col buco” una vecchia abitudine?

L’influencer Chiara Ferragni è al centro di una tempesta mediatica, con accuse di truffa e le critiche affilate di Selvaggia Lucarelli. La notizia che ha scatenato il dibattito riguarda un’indagine ufficiale per truffa aggravata nei confronti dell’imprenditrice digitale.

Selvaggia Lucarelli, in un articolo pubblicato su Ilfattoquotidiano.it, ha definito la situazione come “un pozzo senza fondo”, analizzando le recenti controversie legate a Chiara Ferragni. La giornalista ha sottolineato un presunto schema collaudato, in cui l’influencer avrebbe giocato consapevolmente sull'”errore di comunicazione” per anni.

Uno degli episodi citati da Lucarelli riguarda la distribuzione di bambole Trudi, avvenuta cinque anni fa. L’influencer avrebbe dichiarato che i profitti delle vendite online sarebbero stati devoluti a un’organizzazione contro il cyberbullismo. Tuttavia, secondo la giornalista, i profitti non sarebbero andati effettivamente in beneficenza, e la presidente dell’associazione coinvolta ha dichiarato di non conoscere Chiara Ferragni.

La risposta dello staff di Ferragni non ha placato le polemiche. Lucarelli ha evidenziato che il comunicato “si mantiene sul vago” e non fornisce dettagli chiari sulla donazione, né specifica chi sia stato il donatore.

Lucarelli ha continuato ad analizzare altri episodi, come la collaborazione con Oreo per una linea di biscotti e la vendita di abiti per beneficenza durante la pandemia. In entrambi i casi, la giornalista ha sollevato dubbi sull’effettiva destinazione benefica dei proventi.

Un altro punto critico è emerso riguardo all’annuncio di Ferragni di voler donare un’incubatrice all’ospedale Buzzi di Milano. Lucarelli ha sottolineato che, nonostante l’operazione benefica, Ferragni avrebbe pubblicizzato la vendita dei suoi vestiti usati su una piattaforma di compravendita con l’hashtag Adv, indicando un contenuto promozionale a pagamento.

In conclusione, Selvaggia Lucarelli ha suggerito che l’influencer potrebbe aver mescolato operazioni commerciali con quelle benefiche, creando confusione e sollevando interrogativi sulla trasparenza delle sue azioni.

La situazione ha innescato un dibattito sulle pratiche di comunicazione di Chiara Ferragni e sulla necessità di maggiore chiarezza e trasparenza nelle iniziative benefiche promosse dall’influencer. La vicenda mette in luce l’importanza della responsabilità sociale degli influencer e solleva domande sul modo in cui vengono gestite le operazioni di beneficenza nel mondo digitale.

Sergio De Napoli

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