Il mistero della morte di Giovanna Pedretti, tracce di sangue nell’auto

Il ritrovamento del corpo senza vita di Giovanna Pedretti, 59 anni, titolare della pizzeria “Le Vignole” a Sant’Angelo Lodigiano, ha scosso la comunità, lasciando dietro di sé una serie di inquietanti dettagli che aggiungono mistero alla tragedia. La donna è stata trovata morta nel fiume Lambro, non lontano dalla sua auto, una Fiat Panda, che è stata scoperta nel bel mezzo della campagna con tracce di sangue all’interno.

La ricostruzione delle ultime ore di vita di Giovanna rivela un allontanamento dalla sua abitazione sopra la pizzeria fin dalle prime ore della mattina di domenica 14 gennaio. La pizzeria stessa era diventata oggetto di attenzione mediatica a causa di una recensione sospetta, in cui si lamentava della presenza di persone omosessuali e disabili nel locale. La vittima, trovata morta nel tardo pomeriggio, aveva risposto a tale recensione con fermezza.

Le indagini hanno rivelato che la donna si era allontanata con la sua auto, perdendo completamente le tracce. Dopo molte ore di silenzio, è stata presentata una denuncia di scomparsa, ma le ricerche sono state brevi: il corpo di Giovanna è stato rinvenuto nel Lambro con tracce di sangue nell’auto.

Le autorità sospettano che Giovanna si sia tagliata i polsi prima di gettarsi in acqua, poiché la zona circostante era pervasa di tracce ematiche. L’ipotesi che la titolare de “Le Vignole” sia rimasta intrappolata tra i rovi nei pressi dell’auto è stata avanzata, ma l’autopsia è stata affidata a fornire una risposta definitiva sulle cause della sua morte.

Il collegamento su WhatsApp alle 9.28 di sabato mattina rappresenta l’ultimo segno di vita della ristoratrice, e la citazione di una poesia di Pablo Neruda nelle info del suo profilo solleva interrogativi. Gli investigatori si concentreranno sull’analisi dei dispositivi della donna per cercare informazioni cruciali che possano spiegare le motivazioni di questo gesto estremo.

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