Sabato pomeriggio, nel contesto di una tragedia che ha gettato ombre di mistero, Giovanna Pedretti, proprietaria della pizzeria “Le Vignole”, ha trovato la morte nel fiume Lambro. Una vicenda dai contorni intricati e inquietanti, che ha portato i carabinieri ad aprire un fascicolo contro ignoti per indagare sia sulla sua morte apparentemente inspiegabile che sulla possibile istigazione all’odio collegata a una recensione negativa ricevuta dalla sua attività.
Nel fascicolo, Pedretti emerge come una potenziale vittima di una campagna di odio alimentata da un commento negativo datato aprile 2023 sulla sua pizzeria. La donna, poco prima della sua tragica fine, aveva raccontato ai carabinieri la sua versione dei fatti, ribadendo l’autenticità della recensione e della sua risposta. Tuttavia, non è riuscita a fornire dettagli identificativi sul cliente che aveva scritto il commento offensivo.
Il marito di Pedretti, Nello, durante la deposizione, ha sottolineato la preoccupazione della moglie per i commenti negativi, descrivendola come ossessionata da queste critiche. Ha rivelato che la sera della sua morte, Giovanna non era riuscita ad addormentarsi e, visibilmente afflitta, si era recata sulle rive del Lambro con l’auto.
L’inchiesta sulla morte di Giovanna Pedretti si concentra sulla possibilità di problemi psicologici che potrebbero non essere stati rilevati in precedenza. Gli investigatori cercano di comprendere se la tragica fine della donna sia stata influenzata dal peso emotivo delle critiche ricevute online.
Contemporaneamente, l’indagine sulla recensione controversa sta cercando di identificare il cliente anonimo responsabile del commento offensivo. Le autorità stanno esaminando attentamente il telefono e il computer utilizzati per pubblicare la recensione, collaborando anche con Google per ottenere ulteriori informazioni. L’obiettivo è individuare e perseguire chiunque abbia contribuito con il suo comportamento offensivo a spingere Giovanna Pedretti al limite della disperazione.
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