Carcere di Verona, detenuto si toglie la vita a pochi metri da Filippo Turetta

Una nuova tragedia si è consumata nei penitenziari italiani, con il nono suicidio in carcere registrato di recente. Un detenuto di 56 anni, di origini siciliane, si è tolto la vita a pochi metri dalla cella in cui è attualmente rinchiuso Filippo Turetta, il 22enne accusato del femminicidio di Giulia Cecchettin, a Verona. Questo evento solleva ulteriori preoccupazioni sul sistema carcerario italiano, evidenziando un allarme sempre più crescente.

Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, ha manifestato la sua preoccupazione riguardo a questa situazione critica, evidenziando la mancanza di strategie efficaci per arginare il crescente numero di suicidi in carcere. In particolare, ha criticato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, accusandolo di non aver fornito indicazioni chiare su come affrontare il problema.

De Fazio ha lanciato un appello al ministro Nordio e al Governo Meloni, esortandoli a riconoscere l’emergenza e a intervenire con urgenza attraverso un decreto dedicato alle carceri. “Non c’è più tempo”, ha dichiarato a Il Gazzettino, sottolineando l’importanza di potenziare gli organici, in particolare della Polizia penitenziaria, che attualmente soffre di una carenza di 18.000 unità.

Il segretario generale ha anche proposto soluzioni concrete, come la deflazione della densità detentiva, attualmente al 130%, suggerendo una gestione esclusivamente sanitaria per i detenuti con problemi mentali e percorsi alternativi per coloro che soffrono di dipendenza da sostanze stupefacenti. De Fazio ha sottolineato l’importanza di approvare una legge delega per la riforma completa dell’apparato dell’esecuzione penale, con la riorganizzazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e di quello della giustizia minorile e di comunità.

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