Don Martinelli condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per abusi sui chierichetti

A distanza di oltre dieci anni dal sorgere delle accuse di violenze e abusi sessuali commessi ai danni di un chierichetto nel Vaticano, una sentenza storica è stata emessa: Don Martinelli è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione. Si tratta della prima condanna di questo tipo pronunciata nel cuore della Chiesa cattolica.

La vicenda risale a oltre un decennio fa, quando il padre spirituale della vittima, dopo aver appreso delle confessioni scioccanti, decise di informare le autorità ecclesiastiche del Vaticano. Nello stesso periodo, una lettera anonima rivelava dettagli inquietanti: “In questo momento c’è un ragazzo che non dovrebbe già essere più lì, a 20 metri da dove dorme lei.” Nonostante ciò, quattro anni dopo, don Martinelli fu ordinato prete, e solo molti anni dopo la vittima trovò il coraggio di denunciare direttamente gli abusi subiti.

Nel corso degli anni, la storia ha subito diversi sviluppi. Inizialmente, il Tribunale vaticano di primo grado, il 6 ottobre 2021, assolse l’imputato dalle accuse di violenza carnale. Tuttavia, solo di recente la Corte d’Appello ha ribaltato tale decisione, condannando don Martinelli a due anni e mezzo di reclusione. L’accusa che ha portato alla condanna è quella di “reato di corruzione di minore”, che, in base alla legge italiana, equivale a violenza sessuale. Il Promotore di giustizia aggiunto, Roberto Zannotti, ha sottolineato che i fatti sono stati “atti di violenza e non cose di ragazzi”. Martinelli, sfruttando il suo potere, avrebbe abusato e ricattato le vittime, promettendo loro ruoli di prestigio in cambio di favori sessuali, come ad esempio la partecipazione alla celebrazione della messa con il Papa.

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