Strage di Altavilla, trovati gli strumenti usati per torturare moglie e figli

Una tragedia di proporzioni inimmaginabili ha sconvolto la piccola comunità di Altavilla Milicia, dove sono stati ritrovati gli strumenti utilizzati per torturare moglie e figli nella casa di Giovanni Barreca. Le autopsie sulle vittime, Antonella Salamone e i suoi due figli, devono ancora essere eseguite, ma sembra certo che siano stati sottoposti a torture per giorni prima di morire.

La strage, che sembra essere iniziata tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, ha culminato con l’uccisione della donna e dei due bambini. La figlia diciassettenne di Giovanni Barreca, l’unico sopravvissuto alla tragedia, ha parlato di un esorcismo perpetrato dal padre e da altre persone.

Nella villetta di Altavilla Milicia, sembra che si sia svolto un raccapricciante rituale esoterico seguito da torture. I fratelli Kevin ed Emanuel sembrano essere stati colpiti con catene, attrezzi da camino e fili elettrici. Questi oggetti, sequestrati dai carabinieri, avrebbero costituito gli strumenti del terrore usati per colpire le vittime.

Secondo le prime ricostruzioni, Barreca era convinto che moglie e figli fossero posseduti dal demonio. Le autopsie sono previste per sabato 17 febbraio, mentre i Carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica della strage familiare in vista di una conferenza stampa convocata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio.

Giovanni Barreca e la coppia di amici, Massimo Carandente e Sabrina Fina, rimangono in carcere, accusati di omicidio plurimo e soppressione di cadavere per la strage di Altavilla Milicia. La decisione è stata presa dalla giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese, Valeria Gioeli, dopo l’udienza di convalida del fermo emesso dalla procura di Termini guidata da Ambrogio Cartosio. I tre indagati hanno scelto di non rispondere alle accuse.

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