Malata di tumore: se non paga nessuna visita prima del 2025

La storia di una lavoratrice affetta da cancro, resa nota dalla sezione di Bergamo della Cgil, ha suscitato indignazione. Nonostante fosse in cura con una pastiglia antitumorale, dopo un consulto medico le sono state indicate 4 visite urgenti. Tuttavia, nonostante la ricetta indicasse la priorità “P” (da erogare entro 120 giorni), la prima visita disponibile era prevista per fine 2025. La donna è stata ulteriormente sconvolta quando ha scoperto che le stesse visite, privatamente, sarebbero state disponibili il giorno successivo al costo di 422 euro. Questo ha portato la donna a esprimere il suo sdegno, sostenendo che in Lombardia la disponibilità di denaro sembra essere un criterio per ricevere cure mediche, mettendo a rischio la vita dei pazienti più bisognosi.

La Cgil di Bergamo ha reso pubblica la situazione e ha invitato la popolazione a non rinunciare alle proprie cure. Secondo la normativa regionale, se una struttura sanitaria non è in grado di fornire le cure entro i tempi previsti dalla priorità indicata sulla ricetta, è obbligata a trovare altre strutture che possano rispettare i tempi indicati o a erogare la prestazione a proprie spese. La Cgil ha esortato i cittadini a rivendicare il proprio diritto alla salute, sottolineando che nessuno dovrebbe essere costretto a rinunciare alle cure, poiché la salute è un diritto universale.

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