Strage di Altavilla: il 15enne Kevin avrebbe “lottato come un leone” contro i ‘fratelli di Dio’

La tragica vicenda di Altavilla Milicia continua a sconvolgere l’opinione pubblica con nuovi dettagli che aggiungono orrore a una già di per sé terribile storia. Kevin, un giovane di 15 anni, insieme al suo fratellino di 5 e alla loro madre, Antonella Salamone, sono stati vittime di un atto di violenza inaudita perpetrato da Giovanni Barreca, insieme ai suoi complici Sabrina Fina e Massimo Carandente, membri dei cosiddetti “fratelli di Dio”.

Secondo le scioccanti rivelazioni della figlia maggiore di Barreca, la 17enne Miriam, che ha partecipato all’uccisione dei fratelli, Kevin avrebbe prima collaborato con gli aguzzini nel torturare sua madre e il fratellino, prima di essere lui stesso ucciso, non prima però di aver lottato con grande coraggio.

La testimonianza della ragazza rivela un contesto di violenza e perversione inimmaginabile. Si apprende che Kevin sarebbe stato coinvolto direttamente nelle torture inflitte alla madre e al fratellino, vittime innocenti di un odio incomprensibile. Miriam racconta che sua madre è stata torturata con estrema crudeltà, utilizzando oggetti comuni come un phon, una padella e una pinza per il camino, mentre Kevin e suo padre assistevano alla scena.

Poi, gli aguzzini avrebbero rivolto la loro violenza anche contro Kevin, che avrebbe combattuto con tutta la sua forza prima di soccombere all’implacabile furia dei suoi aguzzini. Sabrina Fina, una dei complici, ha descritto Kevin come un leone, testimoniando la sua coraggiosa resistenza. Miriam conferma che suo fratello ha combattuto strenuamente contro i suoi aguzzini, ma alla fine è stato sopraffatto dalla violenza.

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