Strage d’Altavilla: il movente sarebbe economico

Al centro dell’orrore scaturito dalla strage ad Altavilla Milicea, perpetrata dal muratore Giovanni Barreca ai danni della sua famiglia, si sono esaminate molteplici teorie. Tra riti satanici, torture e esorcismi, finalità di liberare la dimora dalla presunta presenza demoniaca, l’attenzione degli inquirenti si è ora spostata su una traccia alternativa, meno macabra ma altrettanto sinistra. Emergono indizi che suggeriscono un movente economico dietro il delitto, nel quale i “fratelli di Dio” avrebbero potuto compiacere Barreca nel suo delirio mistico per ragioni di profitto.

Giovanni Barreca, in passato, aveva stretto conoscenza con Massimo Carandante e Sabrina Fina all’interno di una comunità religiosa evangelica. Tuttavia, il loro stile di vita e le loro fonti di sostentamento rimangono avvolti nel mistero. Ciò che emerge è che entrambi, noti come i “fratelli di Dio”, ricevevano fino a poco tempo fa il reddito di cittadinanza, ma dopo la sospensione del beneficio, la loro situazione economica si è deteriorata rapidamente. Un indizio significativo è stato rinvenuto nella custodia del telefono di Fina: un biglietto da visita di un’agenzia immobiliare locale. Questo elemento ha spinto gli inquirenti ad esplorare la pista di un possibile movente economico legato alla strage di Altavilla.

Secondo gli investigatori, i “fratelli di Dio” potrebbero aver individuato la casa di Barreca come un’opportunità. Sfruttando il fervore religioso dell’uomo, avrebbero insinuato il sospetto che la sua abitazione fosse posseduta dal demonio. Si ipotizza che Carandante e Fina abbiano tentato di persuadere Barreca ad abbandonare la residenza. Quando hanno realizzato che non sarebbe andato via, potrebbero aver acconsentito ai deliri dell’uomo, contribuendo così alla tragedia.

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