Alessia Pifferi: da piccola ho subito violenze e abusi

Dopo essere stata accusata di aver lasciato morire di stenti sua figlia nel luglio del 2022, Alessia Pifferi ha recentemente raccontato la sua difficile infanzia durante una perizia psichiatrica. Le rivelazioni sulle privazioni e le violenze subite fanno parte di un racconto importante, poiché si ritiene che la donna di 38 anni soffra di disturbo di personalità dipendente, rendendola incapace di elaborare emozioni e sentimenti. La donna sarebbe stata anche abusata sessualmente all’età di 10 anni.

Il racconto dell’infanzia di Alessia Pifferi inizia con il rapporto difficile con sua sorella e il clima teso in famiglia. “Io e mia sorella non abbiamo mai avuto una buona relazione fin da piccole. Sono sempre stata emarginata, il brutto anatroccolo della famiglia. Non mi hanno mai organizzato nulla, né compleanni né regali. Tra mamma e papà c’erano frequenti litigi. Non si sapeva dove finissero i soldi. Ricordo questi litigi e quando la situazione degenerava in violenza. A me non toccavano, ero addirittura la favorita di mio padre”.

La tragedia della morte del padre, dei nonni e le difficoltà a scuola hanno ulteriormente segnato Alessia. “Ero molto legata a mio padre. La sua morte è stata un colpo improvviso per me. Da bambina, ho iniziato a vedere una psicologa dopo la morte dei miei nonni. Alle elementari e alle medie, ho avuto un insegnante di sostegno. Non ho mai avuto amiche a scuola. Mi trovavo bene con le maestre e i compagni, ma ero sempre esclusa dai gruppi perché ero considerata troppo seria”.

Secondo la perizia psichiatrica depositata il 27 febbraio scorso, che ha portato alla luce il racconto dell’infanzia di Alessia, si ritiene che la donna fosse pienamente capace di intendere e volere al momento della morte della piccola Diana. Di conseguenza, la 39enne rischia l’ergastolo.

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