Scambiano tumore per semplice contusione: muore 13enne a Napoli

La Procura di Macerata ha iscritto nel registro degli indagati cinque medici e il personale sanitario delle strutture ospedaliere di Caserta e Roma per omessa diagnosi tumorale, oltre che per ipotesi di reato di omicidio colposo e falsificazione della cartella clinica, in relazione alla morte del giovane Carmine, avvenuta a soli 13 anni per un tumore che i medici inizialmente avevano scambiato per una contusione.

Il ragazzo, residente a Napoli, era affetto da un sarcoma osseo al ginocchio che non è stato diagnosticato tempestivamente. Questo ritardo nella diagnosi ha compromesso le possibilità di cure efficaci secondo l’ipotesi degli inquirenti. La prima visita medica risale al 2022, quando il giovane fu portato in ospedale a Capua dopo una caduta a scuola. Tuttavia, il medico che lo visitò non riconobbe il carcinoma e procedette con un intervento chirurgico per un presunto versamento all’articolazione causato dalla caduta.

Successivamente, il medico di base identificò una massa tumorale tramite radiografia, contraddicendo così la diagnosi precedente. I genitori del ragazzo si rivolsero quindi a una struttura ospedaliera a Roma dove lavoravano altri quattro medici indagati. Qui, nel 2023, il giovane fu operato, ma la diagnosi corretta arrivò solo in seguito, quando le sue condizioni erano già gravi.

A novembre, il ragazzo fu trasferito da Napoli a Civitanova Marche per ulteriori esami diagnostici, ma il suo cuore si fermò circa un mese dopo. Le indagini sono ora condotte dalla Procura di Macerata poiché la morte del ragazzo è avvenuta nella struttura marchigiana. Gli inquirenti hanno acquisito le cartelle cliniche per ricostruire la vicenda e accertare se ci sia stato un errore umano nella diagnosi e quanto possa aver influito sulla morte del giovane.

La madre di Carmine, Imma, non riesce a venire a patti con la morte del figlio e condivide il suo dolore sui social media, annunciando la volontà di rendere pubblica la loro storia per sensibilizzare sulla necessità di una corretta diagnosi precoce e per impedire che altri bambini soffrano come suo figlio.

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