Strage di Altavilla, 17enne sopravvissuta conferma di aver partecipato: “Credo in dio e nei demoni”

Nel cuore di un evento tragico che ha scosso la comunità di Altavilla Milicia, nel Palermitano, emergono nuove testimonianze raccapriccianti. La giovane di 17 anni, sopravvissuta al massacro della sua famiglia, ha confermato nuovamente il suo coinvolgimento nella strage che ha portato alla morte della madre, Antonella Salamone, e dei fratellini Kevin ed Emanuel Barreca. La ragazza, attualmente detenuta con l’accusa di omicidio plurimo e occultamento di cadavere, è stata nuovamente ascoltata dagli inquirenti nelle scorse ore presso l’Istituto di detenzione minorile Malaspina di Palermo.

Davanti alla Procuratrice dei minori, Claudia Caramanna, la giovane ha ripercorso gli eventi drammatici che hanno segnato la sua famiglia e la sua vita. Ha fornito dettagli aggiuntivi sulla sua partecipazione al rito di esorcismo che, secondo le sue dichiarazioni, avrebbe portato alle torture e alla morte dei suoi cari nella villetta di Altavilla Milicia.

Nei suoi racconti, la giovane ha descritto una situazione familiare pervasa da riti e preghiere, volti a liberare i membri della famiglia da una presunta influenza demoniaca. Secondo quanto riportato dal procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, i rituali coinvolgevano non solo la famiglia Barreca ma anche la coppia formata da Massimo Carandente e Sabrina Fina, tutti vittime di un “delirio mistico”.

La testimonianza della giovane 17enne ha gettato luce su un mese di riti collettivi e preghiere disperate per scacciare il male da casa propria. Tuttavia, di fronte alla mancanza di risultati, il gruppo avrebbe ceduto alla disperazione, utilizzando la violenza estrema contro la madre e i fratellini, fino ad arrivare al loro tragico destino.

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