Stuprano e torturano 15enne che poi si toglie la vita: per loro niente carcere, solo lavori di pubblica utilità

Sono passati oltre sette anni da quando Alice Schembri, vittima di stupro, decise di suicidarsi lanciandosi dalla Rupe Atena, ad Agrigento. Il motivo è che 2 anni prima, all’età di 15 anni Alice, fu vittima di torture e stupri di gruppo ad opera di 4 ragazzi, due minori e due maggiorenni.

Si scopre oggi che i due stupratori, all’epoca del reato minorenni, se la caveranno con lavori di pubblica utilità. Per loro niente carcere dunque.

Le violenze subite portarono la giovane Alice Schembri alla depressione, culminata con la decisione di togliersi la vita. Pochi istanti prima del gesto estremo, la 17enne, pensando che la verità non sarebbe mai venuta a galla, scrisse un criptico quanto tragico messaggio sui social.

“Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando. Ho provato a conviverci e in alcuni momenti ci riuscivo così bene che me ne fregavo, ma dimenticarlo mai. Il mio pensiero è sempre lì. Non sono una persona che molla, una persona debole, io sono prepotente. Voglio cadere sempre in piedi e voglio sempre averla vinta, ma questa volta non posso lottare, perché non potrò averla vinta mai, come però non posso continuare a vivere così, anzi a fingere così”.

Dopo la tragedia, gli inquirenti riuscirono a risalire al video dello stupro, diffuso nelle chat dei giovanissimi. Nel filmato, si sente la vittima pronunciare frasi come: “Mi sento male”, “Non voglio”, “Mi uccido”. Ma i 4 non si fermarono. Ora, a 7 anni di distanza, 2 dei giovani se la caveranno con un periodo di lavoro di pubblica utilità in una struttura assistenziale.

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