Chiara Ferragni, altri guai: ora i pm di Milano avviano indagine anche sulle uova di Pasqua

Dopo il noto episodio dei pandori Balocco, il magistrato pubblico di Milano ha ufficialmente avviato un’indagine sulle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi, che erano state promosse dalla influencer Chiara Ferragni a scopo benefico.

Solo due giorni fa, la Procura di Milano aveva aperto un’inchiesta senza alcun indagato riguardante il pandoro di Natale con il marchio Balocco. Adesso, il focus si è esteso alla collaborazione tra Ferragni e Dolci Preziosi, con Eugenio Fusco, procuratore aggiunto e responsabile del fascicolo, che ha autorizzato la Guardia di Finanza a condurre accertamenti e verifiche sulle uova pasquali e sull’eventuale utilizzo a scopo di profitto della beneficenza pubblicizzata.

L’indagine mira a stabilire se il modello di vendita delle uova di Pasqua sia analogo a quello dei pandori Balocco e se la beneficenza, enfatizzata nella pubblicità da Chiara Ferragni, nasconda un’operazione commerciale dissimulata sotto il pretesto di una campagna di beneficenza a favore di bambini bisognosi di cure.

Il proprietario di Dolci Preziosi, Franco Cannillo, ha sottolineato recentemente alcuni aspetti della situazione, affermando che non vi è alcuna correlazione tra le vendite delle uova e la donazione. Ha dichiarato che Ferragni è stata remunerata per l’uso della sua immagine, mentre la donazione effettuata è stata separata da qualsiasi obbligo contrattuale. Ferragni avrebbe guadagnato 1 milione e 200 mila euro, mentre l’associazione, focalizzata sull’inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo, ha ricevuto 36 mila euro. Cannillo ha concluso affermando che la collaborazione è terminata dopo due anni a causa delle richieste eccessive della Ferragni, che hanno portato al mancato rinnovo del contratto.

Nel frattempo, l’avvocato di Chiara Ferragni, Marcello Bana, si è recato presso il Palazzo di giustizia per incontrare il procuratore aggiunto e fornire tutta la documentazione necessaria sulla vicenda. Ferragni, per chiarire personalmente gli aspetti di questa complessa situazione, dovrà attendere la ricostruzione dei fatti, contestati attraverso un esposto inviato da Codacons in ben 104 procure.

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