La confessione di Giulia, che si è gettata dal nono piano: “Volevo suicidarmi, mia figlia ha provato a fermarmi”

Una terribile tragedia ha sconvolto Milano lunedì scorso, quando la piccola Wendy, una bambina di soli 6 anni, è morta dopo essere caduta dal nono piano di un palazzo. La madre, Giulia Lavatura, 41 anni, si è gettata insieme a lei, portando con sé anche il loro cagnolino. Mentre la bambina non ha avuto scampo, la madre è stata ricoverata in ospedale e ora è in attesa di convalida del fermo, avendo confessato il tentato omicidio-suicidio.

Giulia Lavatura, seguita da tempo dal Centro di salute mentale, ha rivelato di aver premeditato la tragedia. Nel corso delle dichiarazioni, ha confessato di aver interrotto l’assunzione dei farmaci prescritti dal centro di salute mentale, gettandosi poi dal nono piano insieme a sua figlia. La donna ha raccontato con lucidità il momento della tragedia, ammettendo che l’unico momento di esitazione è stato quando la bambina ha cercato di fermarla.

La confessione ha svelato il lato oscuro di una malattia mentale che ha coinvolto Giulia Lavatura, con un mix di dolore, disperazione e premeditazione dietro a questo tragico evento. La zia della 41enne ha reagito con rabbia, puntando il dito contro il Centro di salute mentale e le istituzioni, sostenendo che la famiglia è stata abbandonata e lasciata sola nel gestire la malattia della donna.

La vicenda solleva domande sulla gestione delle persone affette da malattie mentali e sulla necessità di garantire un adeguato supporto e monitoraggio. L’indagine ora dovrà stabilire le responsabilità e se vi siano stati eventuali segnali trascurati. Nel frattempo, la comunità locale si stringe attorno alla famiglia colpita da questa terribile tragedia.

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